Vuoi imparare una lingua straniera? Ma siamo sicuri?
Se stai leggendo questo post, vuol dire che vuoi imparare il tedesco, oppure un’altra lingua straniera.
Comincia allora col farti questa domanda: quanto hai voglia di sapere parlare tedesco? Se adesso ti trovassi in Matrix e ti venisse offerta la possibilità farti istallare direttamente nel cervello la capacità di parlare perfettamente tedesco, cosa sceglieresti?
Quanto invece vuoi imparare il tedesco? Cioè quanta voglia hai di studiare, praticare e sviluppare le competenze linguistiche? Se hai seguito un approccio scolastico è probabile sia poca.
La differenza tra queste due domande è definita in psicologia con i termini motivazione estrinseca ed intrinseca. Cito dalla pagina di Wikipedia:
La motivazione estrinseca avviene quando un alunno si impegna in un’attività per scopi che sono estrinseci all’attività stessa, quali, ad esempio, ricevere lodi, riconoscimenti, buoni voti o per evitare situazioni spiacevoli, quali un castigo o una brutta figura.
La motivazione intrinseca, al contrario, avviene quando un alunno si impegna in un’attività perché la trova stimolante e gratificante di per sé, e prova soddisfazione nel sentirsi sempre più competente.
La motivazione estrinseca
Io vivo all’estero, studio in lingue straniere e lavoro come tutor linguistico, quindi le lingue per me hanno un altissimo valore pratico. Immagino che per molti di voi sia lo stesso: magari vivete in Germania e volete integrarvi, oppure vorreste studiare in un ateneo tedesco, oppure vi serve per lavoro o per comunicare con i genitori del vostro partner tedesco.
La lingua è uno strumento importante e non saperla parlare correttamente ci può costare un sacco, anche in termini economici. Ad esempio se si è costretti ad assumere traduttori e interpreti. Siamo quindi tutti d’accordo che esistano buone motivazioni estrinseche per impararla.
Ma che ruolo gioca la motivazione estrinseca nell’allenamento linguistico? A cosa ci può essere utile? A mio parere ci può servire per tre scopi fondamentali.
1. Decidere quanto investire
Probabilmente abbiamo già una vita piena e avremmo altre mille cose che faremmo volentieri se avessimo il tempo e i soldi. Giusto? Come scegliere tra un corso di cucina e un corso di lingua? Dovrei comprare dei nuovi attrezzi da giardinaggio o dei libri di grammatica? Vado in vacanza in Germania o visito finalmente la Spagna?
Per rispondere a questo tipo di domande la motivazione estrinseca ci può aiutare a scegliere. Se ad esempio mi sono trasferito a Berlino, potrei decidere di investire il mio tempo nello studio del tedesco piuttosto che nell’imparare a suonare il flauto, che rimanderò all’anno prossimo.
Quante ore dovrei dedicare a settimana allo studio della lingua? Anche in questo caso possiamo tradurre la domanda in: quanto in fretta voglio sviluppare certe competenze linguistiche?
2. Decidere cosa allenare maggiormente
Lo scopo estrinseco per cui impariamo la lingua ci può aiutare anche a decidere quali ambiti allenare in modo prioritario.
Io ad esempio ho imparato il tedesco per studiare all’università, quindi mi sono concentrato molto sullo scritto e già dopo qualche mese ho cominciato a leggere testi più di tipo accademico. Per questo ancora oggi il mio tedesco in campo sociologico e filosofico è molto avanzato, mentre mi sento un po’ perso quando devo parlare di bricolage oppure di cucina.
Nello stesso modo, le mie capacità di comprensione orale all’inizio si sono sviluppate meno di quelle di lettura. Visto che leggo moltissimo in tedesco, e quindi leggo più di quanto ascolto, la mia velocità di lettura si è sviluppata più rapidamente della mia capacitá di comprensione orale.
Se il vostro scopo è chiacchierare con amici e parenti, guardare serie televisive e leggere fumetti sarà un ottimo esercizio. Se invece vi serve il tedesco per la corrispondenza estera della vostra azienda, dovreste concentrarvi sulla scrittura e praticare su blogs tedeschi dove si discute dei temi di cui vi occupate.
3. Cominciare ad allenarsi e tenere duro
A volte per cominciare a studiare una lingua, abbiamo bisogno di una motivazione estrinseca. È la spinta iniziale che ci fa alzare le chiappe e cominciare il lavoro.
Chi ha fatto sport conosce molto bene questo aspetto. Pensare ai risultati dell’allenamento o alle conseguenze negative della sedentarietà ci aiuta a superare l’inerzia e (ri-)cominciare ad allenarci. Ma sappiamo anche che una volta cominciato, dopo poche settimane ci verrà voglia di continuare e non avremo più bisogno di metterci una carota davanti al naso.
Ciò non toglie che a volte, per mille ragioni, possiamo essere tentati di fare una pausa, interrompere, rimandare. Ad esempio può essere subentrato un nuovo impegno e possiamo trovarci a corto di tempo. In questo caso ricordarci delle motivazioni estrinseche ci può aiutare a riflettere se sia davvero opportuno rallentare o interrompere lo studio.
La motivazione intrinseca
Prima ho parlato di metterci una carota davanti al naso perché la motivazione estrinseca si può paragonare al metodo del bastone e dalla carota, usato per far camminare gli asini.
La motivazione intrinseca invece è quella che ci fa andare in spiaggia, nuotare, camminare in montagna, dipingere, suonare, cantare, e tutte le altre attività che sono stimolanti e gratificanti di per sé. Si potrebbe dire che ognuno di noi ha gusti diversi, e questo è in parte vero, ma è anche vero che alcune attività sono stimolanti e gratificanti per chiunque abbia un talento per esse e sia in grado di compierle. Tra queste c’è l’usare una lingua. Che sia per pensare o per comunicare, per analizzare o poetare, per l’essere umano l’uso di una lingua è fisiologicamente stimolante e gratificante.
Parimenti si potrebbe dire dell’imparare come attività generica. Sebbene imparare qualcosa possa essere anche faticoso, l’essere umano gode dell’apprendere nuove nozioni e capacità. A volte non ci rendiamo conto di quanto sia universale questa passione umana, perché chiamiamo “sapere” e “capacità” solo le conoscenze e competenze in alcune aree specifiche e escludiamo le altre. Ad esempio io ho sempre trovato impressionante la passione dei tifosi di calcio nell’imparare una quantità infinita di dati circa squadre, giocatori, partite. E nello stesso modo investivano tempo e risorse per diventare competenti nell’analizzare le fasi di gioco, le caratteristiche dei giocatori e prevedere gli sviluppi futuri del campionato.
La mia tesi è quindi, che imparare una lingua straniera sia un’attività che può diventare stimolante e gratificante per la maggior parte delle persone. Poi ci saranno quelli che ne faranno la loro passione predominante, ma anche per i meno appassionati si tratterá di una bella esperienza.
Essendo una bella esperienza, può diventare fonte di crescente motivazione intrinseca e questo è il tesoro più prezioso per chi studia.
Alcuni ricercatori hanno identificato 16 desideri fondamentali che secondo loro sono alla base della motivazione instrinseca. Io credo che i tre desideri che entrano maggiormente in gioco nell’ambito dell’apprendimento linguistico siano:
Curiosità
Motivo: Desiderio di conoscenza
Sentimento: MeravigliaIndipendenza
Motivo: Desiderio di essere autonomo
Sentimento: LibertàContatto sociale
Motivo: Desiderio di partecipazione sociale
Sentimento: Divertimento (Fun)
Per alimentare la curiosità, dobbiamo imparare a porci domande circa la lingua. Ad esempio il modo migliore di usare la grammatica è cercare risposte teoriche a domande nate dall’esperienza pratica. Quanti di noi da piccoli hanno smontato il telefono o una radio per guardare come era fatta dentro? Nello stesso modo possiamo alimentare la nostra curiosità di scoprire come è fatta la lingua straniera che stiamo studiando.
L’indipendenza credo giochi un ruolo importante solo nella misura in cui ci impossessiamo dell’esperienza di apprendimento. Prendiamo il timone e capiamo che una nuova lingua è un’occasione per dedicarci a noi stessi e svilupparci. Questo è il motivo per il quale ritengo psicologicamente deleterio il fatto di delegare completamente quest’aspetto agli insegnati. Io cerco sempre di motivare il più possibile i miei studenti a diventare autonomi nel loro rapporto con l’apprendimento della lingua. Anche perché uno non può andare a scuola tutta la vita e abbiamo già detto che non si smette mai di imparare. Non bisogna poi assolutamente sottovalutare il piacere di constatare i progressi che faremo man mano, cioè i frutti del nostro lavoro. Il piacere è tanto maggiore nella misura in cui sentiamo nostro il risultato che otteniamo.
Il contatto sociale è il motivo per cui esiste la lingua in primo luogo. La lingua si evolve per la sua funzione comunicativa, cioè la capacità di far interagire le menti delle persone attraverso un medium di simboli. In altre parole: la lingua è un fenomeno sociale e il piacere di parlare, ascoltare, leggere e scrivere è profondamente connesso alla sua funzione sociale. Per questo l’esercizio migliore dal punto di vista motivazionale è sempre quello dove sussiste una autentica intenzione comunicativa, ovvero dove vogliamo davvero capire o trasmettere qualcosa.
Consigli pratici
Tre consigli pratici basati su quanto appena detto:
Andateci piano con bastoni e carote
Mentre la motivazione intrinseca è “gratuita” e addirittura si auto-rigenera, la motivazione estrinseca, ovvero i bastoni e le carote, hanno dei costi psicologici a cui si dovrebbe stare attenti.
La passività è la prima tassa da pagare, perché se ci costringiamo a fare una cosa, c’è una parte di noi che si sente “forzata” a farla. “Devo imparare la lingua perché se no non sarò ammesso all’università”, tradotto: “devo farlo anche se non ho voglia”.
Il rifiuto è la conseguenza di questo approccio, perché una parte di noi si sente trascinata per i capelli a fare qualcosa di cui non ha voglia. Questa parte di noi può reagire in modo alquanto infantile e cominciare a fare i capricci, pestare i piedi e addirittura sviluppare un disgusto per la lingua che non sarà facile toglierci.
La frustrazione ha anche in parte a che fare con la carota. Coccolare il sogno di quando finalmente parleremo tedesco in modo fluente e ineccepibile può risultare frustrante se comparato con le difficoltà quotidiane e con il tempo di apprendimento della lingua. È assurdo come la maggior parte degli studenti crede di procedere più lentamente di quanto sarebbe “normale”, pensano insomma di avere un talento sotto la media. Ovviamente questo è un assurdo statistico, perché la maggioranza non può essere sotto la media. Il motivo per cui se ne convincono è che guardano troppo all’imagine idealizzata dei progressi che si augurano.
Create contatti sociali
Non imparate la lingua da soli! C’è un tempo per lo studio e l’allenamento “in solitario”, ma è sempre bene avere rapporti con altre persone che imparano o parlano la lingua che state studiando.
Pagine Facebook e Forum sono un ottima occasione per restare in contatto con una comunità di apprendimento. Nei gruppi su facebook si possono anche chiedere delucidazioni circa espressioni e regole grammaticali, ma anche confrontare materiali didattici ed esperienze personali con la lingua straniera. Fa bene anche dal punto di vista psicologico!
I compagni di studio possono anche aiutarci a creare continuità e fare esercizi insieme a noi. Se conoscete qualcuno che impara la stessa lingua, trovatevi una volta a settimana a studiare insieme e decidete il tema della settimana seguente in anticipo! Questo vi motiverà a prepararvi prima del prossimo incontro.
I tandem partners possono essere difficili da trovare, soprattutto all’inizio, ma sono preziosissimi per sviluppare competenze linguistiche avanzate. Informatevi e impegnatevi a cercare tandem partners nella vostra zona oppure su internet.
Iscriversi a corsi può essere una buona idea, ma ovviamente non intendo corsi di lingua! Mi rifersico invece a corsi di qualsiasi altra cosa, purché siano tenuti nella lingua che volete imparare. Potete vedere anche corsi su youtube, che siano di origami o di canto poco importa, l’importante è che siate interessati al contenuto! Meglio ancora però iscriversi a corsi “dal vivo”, anche perché potrebbe essere l’occasione di trovare un tandem partner 😉
Scoprite e coltivate le vostre passioni
Come avrete capito mi piace proprio un sacco suddividere ulteriormente le tematiche, perché credo aiuti molto a capirle a fondo, quindi anche le passioni possiamo dividerle in due categorie.
Passioni dirette chiameremo le parti dell’allenamento che ci possono appassionare di per sé. Ad esempio a me piace inventarmi esercizi sempre nuovi, quindi mi diverto a crearli e sperimentarli e traggo piacere da quello. Poi mi sono appassionato di alcuni esercizi, come ad esempio imparare delle frasi o delle poesie a memoria. Altre persone che conosco si appassionano più agli esercizi di pronuncia, al punto di imparare a imitare gli accenti delle varie regioni o (spassosissimo) delle varie nazionalità. Trovate le parti dell’apprendimento che vi affascinano di più e coltivatele.
Passioni indirette sono invece quelle per altri temi e altre attività, che però possiamo approfondire o svolgere nella lingua che stiamo imparando. Ad esempio una ragazza appassionata di calcio potrà cominciare a leggere blogs di calcio in tedesco e la sua passione calcistica la motiverà ad andare avanti con questo esercizio. La motivazione indiretta più forte sono le persone, quindi potrebbe valere la pena innammorarsi di un madrelingua 😉
E con questo siamo giunti alla fine del post. Se lo avete trovato utile o interessante, condividetelo con altri studenti! Se poi mi volete fare felice, lasciate un commento circa le vostre esperienze e passioni 🙂
Buono studio e a presto!